Chimanimani Escursione Avventura - Parte 2

Zimbabwe

Quando siamo arrivati al punto più alto su queste rocce ci siamo sentiti un senso di realizzazione guardando giù al campo base che era un puntino da quella altezza. La guida ci ha anche indicato il villaggio e la strada che avevamo percorso.


A quella altezza la vista è assolutamente mozzafiato e l'aria è fresca. Il suono dei ruscelli che gorgogliavano nelle grotte attorno a noi era piuttosto terapeutico, abbiamo avvistato un paio di uccelli e potevamo anche sentire le scimmie chiacchierare tra gli alberi. Dopo un'ora buona abbiamo raggiunto una radura e la guida ci ha indicato due picchi dominanti in lontananza e ci ha detto che la capanna giaceva tra di essi e il prossimo giro sarebbe stato più leggero.




Dopo un'altra ora e trenta minuti camminando a un ritmo più sostenuto siamo arrivati alla capanna di montagna e abbiamo fatto una meritata pausa. Dopo un po' di esplorazione, e aver scattato parecchie selfie, ci siamo seduti al nostro picnic. La temperatura è molto più fresca in cima, che si trova a circa 1630 m sul livello del mare. Dalla capanna di montagna, gli escursionisti possono vedere il Passo dello Scheletro in lontananza, altri picchi oltre e il fiume Bundi nella valle sottostante.


La nostra guida ci ha detto che le montagne davanti a noi includono il Monte Binga, il più alto che non è per i deboli di cuore ma è comunque un obiettivo raggiungibile. Per scalatori amatoriali avevamo fatto buoni progressi e forse la prossima volta possiamo spingerci a prenderlo! Ci siamo presi un po' di tempo per riposare e poi siamo tornati indietro. La discesa al campo base è stata abbastanza più facile dopo aver riposato un po' le gambe e essere rinfrancati dall'aria fresca di montagna.


Sul nostro cammino di ritorno siamo riusciti a avvistare un'antilope che scappava via prima che potessimo fare una foto, ma è stato bello vedere un po' di vita in queste tranquille zone. Siamo riusciti anche a dare un'occhiata più da vicino alle interessanti rocce di quarzo che raffigurano anni dell'effetto erosivo del vento e dell'acqua. Ci è voluto un po' più di due ore per tornare alla base. Stanchi ma trionfanti e con molte foto a dimostrare lo sforzo è stata nel complesso un'avventura fantastica che consiglio vivamente a tutti.